La festa delle donne è un’occasione per puntare i riflettori su uguaglianza e inclusione. E in tempi così incerti, in cui la disuguaglianza è inasprita dalla pandemia (secondo i dati Istat, delle 101 mila persone hanno perso il proprio lavoro, 99 mila sono donne), siamo felici di aver avuto l’occasione di partecipare a un progetto che dà visibilità al contributo delle donne nella scienza, settore che purtroppo non resta immune dai pregiudizi di genere radicati nella nostra società.

La storia ci racconta di tante donne che hanno dato il loro apporto per ampliare i confini della conoscenza scientifica e per trovare soluzioni a complesse sfide globali, ma sono rare le storie che si sono concluse con il giusto riconoscimento del loro contributo; più spesso, i segnali di progresso frutto del lavoro delle scienziate sono stati sminuiti o sottovalutati. In particolare, nel settore delle “scienze dure”, le cosiddette STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), persiste tutt’ora un gap tra donne e uomini in termini di ingresso, formazione, accesso ai fondi e agli stanziamenti, occupazione e possibilità di carriera con posizionamento ai vertici della gerarchia professionale.

La strada verso la parità è ancora lunga, ma la presenza femminile in questo campo sta crescendo e sono sempre più numerosi i progetti volti a incoraggiare le più giovani ad avvicinarsi alle materie scientifiche (stimolandone la curiosità per accrescere l’attrattiva di queste discipline) e le iniziative per dare visibilità alle tante donne che già lavorano con successo nel settore, in modo da favorire la diffusione di modelli femminili legati agli ambienti scientifici, per contribuire a scardinare i preconcetti culturali esistenti nella nostra società.

La parità di genere passa anche attraverso il linguaggio e la rappresentazione, e l’accesso a un’informazione libera da pregiudizi culturali agevola l’avvicinamento delle donne alle carriere scientifiche e la loro piena legittimazione in questo settore professionale. Per andare davvero nella direzione dell’inclusione, con l’obiettivo di non parlare più della relazione tra genere e scienza, ma solo di scienza. Per questo siamo orgogliose di aver partecipato a questa iniziativa interessante, che celebra le storie di donne brillanti, tenaci e perseveranti, capaci di cambiare il mondo!