Le conoscenze linguistiche migliorano l’efficienza delle imprese

Raccomandazioni del Forum delle Imprese sul Multilinguismo a cura della Commissione europea

Un notevole numero di PMI europee ogni anno perde opportunità di lavoro come diretta conseguenza della mancanza di competenze linguistiche e interculturali. Anche se sembra certo che la lingua inglese manterrà un ruolo leader come lingua mondiale degli affari, sono le altre lingue a fare la differenza tra la normalità e l’eccellenza e a fornire un vantaggio a livello di concorrenza.

Le lingue non servono soltanto a incrementare le vendite e il marketing. I canali di approvvigionamento a monte attraversano le frontiere tanto quanto i servizi internazionali e i prodotti finiti destinati all’esportazione. Anche i mercati del lavoro hanno una dimensione globale e l’integrazione di lavoratori multilingue e multiculturali è un aspetto cruciale. La nostra visione consiste nel prospettare per il futuro un’utilizzazione più proficua delle lingue, in modo da raggiungere nuovi gruppi bersaglio e costruire rapporti strategici duraturi.

Il nostro gruppo accoglie favorevolmente le iniziative e le azioni comunitarie destinate a promuovere la possibilità di acquisire competenze a livello linguistico e gli interventi di sensibilizzazione culturale nelle imprese. Esistono possibilità di finanziamento nell’ambito di diversi programmi comunitari, tuttavia vi sono limiti per quanto riguarda la disponibilità di queste opportunità e le modalità per chiedere sovvenzioni comunitarie. Le procedure di candidatura sono ritenute lunghe e complesse, in particolare per le PMI. Va inoltre messo in chiaro che il fi nanziamento disponibile da parte dell’UE è minimo e dovrebbe essere considerato soprattutto come un mezzo per permettere di condividere le prassi migliori e per stimolare le azioni in questo settore. La parte più importante del sostegno dovrà provenire dai governi e dalle amministrazioni nazionali, regionali e locali.

I governi nazionali sono ancora ben lontani dall’obiettivo comune definito dagli Stati membri nel corso del vertice di Barcellona nel 2002 secondo il quale, oltre alla propria lingua materna, ogni cittadino europeo dovrebbe imparare a scuola altre due lingue. In molti paesi la tendenza è addirittura opposta quando si tratta di acquisire una buona conoscenza pratica di una seconda o anche di una prima lingua straniera. Le persone veramente plurilingue spesso hanno acquisito le loro conoscenze al di fuori del normale sistema d’istruzione